Giornata internazionale per l'aborto libero, sicuro e gratuito. Ad Ancona presidio sabato 28 settembre
Il 28 settembre ricorre l'ππ§πππ«π§πππ’π¨π§ππ₯ ππππ πππ¨π«ππ’π¨π§ πππ² - giornata internazionale dell'aborto sicuro.
Durante questa giornata simbolo, scenderemo in piazza in tantissime cittΓ italiane per riaffermare il diritto di decidere sui nostri corpi e sulla nostra sessualitΓ , conquistato grazie a numerose battaglie femministe e transfemministe.
Nel 2024 Γ¨ ancora necessario mobilitarsi per difendere il diritto delle donne e delle persone trans, a decidere in piena libertΓ e sicurezza sul proprio corpo e sulla propria vita.
Sabato 28 settembre, in occasione dell'International Safe Abortion Day, Giornata dell'Aborto Sicuro, anche nelle Marche si tornerΓ in strada per rivendicare diritti fondamentali e rivendicare un aborto libero, sicuro e gratuito. Ad Ancona l'appuntamento Γ¨ per sabato 28 settembre per un presidio statico a piazza Roma dalla 17 alle ore 19
Da tempo infatti assistiamo ad un attacco violento, a dir poco illegale, ai diritti di autodeterminazione (in particolare all'applicazione della legge 194) e ai luoghi dove essa si pratica (consultori, centri antiviolenza).
La legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza, Γ¨ legge dello stato dal 1978, eppure in molte regioni, la sua applicazione Γ¨ impedita da un altissimo tasso di obiezione di coscienza (Senigallia, Fano, e Civitanova sopra l'80% mentre negli ospedali di Fermo e Jesi Γ¨ del 100%, di fatto un'obiezione di struttura vietata dalla legge 194).
La pillola RU 486, che conosciamo come aborto farmacologico, viene applicata a stento e non nella nostra regione. Con la RU486 non sono necessari nΓ© anestesia nΓ© intervento e si puΓ² prenderla rimanendo a casa, come sta avvenendo in quasi tutta Europa.
Come esempio la regione Marche non applica le linee guida del Ministero della salute che la pillola RU 486 venga somministrata nei consultori pubblici fino alla nona settimana.Il governo Meloni ha assegnato fondi ad associazioni antiabortiste e non scelta, dando loro accesso nei consultori pubblici, la cui ingerenza rende sempre più difficile l'accesso alla IVG, così come stabilito dalla legge 194. Si rischia davvero di tornare indietro di un secolo, al tempo della pratica degli aborti clandestini, che hanno visto morire centinaia di donne; questa volta a subire conseguenze drammatiche non saranno solo le donne ma anche le persone trans e tutti coloro che sono privi di un reddito adeguato per sostenere o avere accesso alle cure private.
E' assurdo e allo stesso tempo vergognoso che una donna o una persona trans debbano percorrere centinaia di Km ed andare ad abortire in Emilia Romagna; delegare questo compito ai privati Γ¨ ammettere, da parte del governo regionale, il fallimento della politica pubblica sui diritti sessuali e riproduttivi, dei compiti precisi che la legge 194 affida ai consultori (fra gli altri: supporto alla genitorialitΓ , consulenza ed assistenza sulla IVG, prevenzione) che dovrebbero essere potenziati mentre vengono continuamente depauperati di risorse sia economiche che umane.
Rivendichiamo che la SanitΓ sia universale, pubblica e gratuita quale diritto universale alla salute e alla cura; che i servizi come i Consultori siano pubblici e rifinanziati, di facile accesso e garantiscano percorsi di prevenzione, accompagnamento, assistenza e cura della salute sessuale e riproduttiva.
I consultori debbono prevedere percorsi di accoglienza alle soggettivitΓ LGBTQI+ e ai nuovi nuclei familiari, inserendo allo scopo idonei percorsi formativi per gli operatori ed eventuali nuove professionalitΓ .
VOGLIAMO
# che gli obiettori di coscienza, le associazioni cattoliche ed antiabortiste siano fuori dagli ospedali e dai consultori pubblici!!
# una sanitΓ pubblica e gratuita come diritto universale alla salute e alla cura.
# che l'accesso ai servizi (vedi consultori) garantiscano un percorso di accompagnamento, di assistenza e cura della salute sessuale e riproduttiva, per tutte le donne e le persone trans
# la contraccezione gratuita, per garantire diritti e salute riproduttiva e allo stesso tempo combattere le disgregazioni e le discriminazioni sociali, economiche e geografiche a cui le donne sempre sono soggette
VOGLIAMO che nella Regione Marche sia garantito il diritto di accedere alle tecniche contraccettive e abortive piΓΉ efficaci ed aggiornate, nel rispetto dell'art. 15 della legge 194/78 e delle nuove linee di indirizzo del Ministero della SanitΓ : somministrazione della pillola Ru486 nei consultori pubblici fino alla nona settimana di gestazione
In tempo di guerra, l'ordine sociale si ridisegna sui corpi delle donne eteronormati, in cui la violenza viene tacitata sulla supremazia del maschio, in cui il capitalismo ricolloca il welfare sulla funzione di cura dei figli, a favore del profitto.
ABBIAMO SEMPRE ABORTITO E SEMPRE ABORTIREMO !!!
SUI NOSTRI CORPI DECIDIAMO NOI
SCENDIAMO IN PIAZZA